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Il Giardino dei Giusti nascerà a Varsavia

corrispondenza di Annalia Guglielmi dalla Polonia

Il 6 marzo 2014, seconda Giornata Europea dei Giusti, avrà in Polonia un valore particolare, infatti, in quell’occasione sarà annunciata l’inaugurazione il 5 giugno prossimo del Giardino dei Giusti di Varsavia. Questo è quanto è stato deliberato nel corso della seduta del Comitato Onorario per le Celebrazioni della Giornata della Memoria dei Giusti.

La riunione si è svolta il 17 febbraio presso la sede della Casa di Incontri con la Storia ed è iniziata con un minuto di silenzio in onore di Tadeusz Mazowiecki, il primo presidente del Comitato, scomparso il 28 ottobre, che, aprendo i lavori del primo incontro del Comitato lo scorso anno aveva detto: “L’iniziativa di celebrare la memoria dei Giusti è particolarmente importante per il nostro Paese, che ha sperimentato il terrore di entrambi i totalitarismi. Le figure di coloro che nel momento della prova non hanno esitato ad andare in soccorso di altri meritano il massimo rispetto e di essere ricordate alle generazioni future.” 

Si è poi proceduto all’elezione di un nuovo presidente nella persona di Zbigniew Gluza, fondatore e presidente della Fondazione Karta. Accettando la nomina, il professor Gluza si è detto profondamente convinto della validità e dell’importanza del Giardino e ha assicurato tutto il proprio impegno operativo per la realizzazione del progetto. In seguito, è stata approvata la candidatura a membri del Comitato di Urszula Kierszkowska, sindaco del distretto di Wola, su cui sorgerà il Giardino e di Tomasz Thun-Janowski, direttore dell’Ufficio Cultura della città di Varsavia. Si tratta di due presenze molto importanti, in quanto testimoniano la volontà della città di farsi carico sia del Giardino che della sua promozione a livello culturale ed educativo. 
Il Giardino di Varsavia avrà carattere universale e si riferirà alle esperienze di genocidio e totalitarismo del XX secolo e sorgerà in un luogo storicamente molto importante: il distretto di Wola occupa infatti gran parte dell’area su cui si trovava il Ghetto di Varsavia, più precisamente il Giardino sarà realizzato in un’ampia area destinata a parco cittadino situata di fronte alla chiesa di sant’Agostino, unica rimasta fra le chiese che sorgevano all’interno del Ghetto, e a poca distanza da dove si trovava il terribile carcere di Pawiak, dove si stima che tra il 1939 e il 1944 siano stati rinchiusi circa centomila prigionieri, di cui 37mila morirono durante gli interrogatori o la prigionia. Inoltre a poca distanza sorge il Museo degli Ebrei polacchi. Si tratta quindi di un luogo particolarmente significativo e carico di memoria, sia ebraica che polacca. L’aspetto del Giardino ricorderà quello del Giardino di Milano, giudicato particolarmente significativo per il suo aspetto “semplice ed ascetico”.

Anche la scelta del 5 giugno come data dell’inaugurazione ha un alto valore simbolico: infatti il 4 giugno 2014 ricorre il venticinquesimo anniversario delle prime elezioni semi libere in un paese del blocco orientale, quindi potremmo dire che il Muro abbia cominciato a cadere in Polonia il 4 giugno 1989. In seguito fu costituito il governo Mazowiecki, primo premier non comunista in un paese dell’Est. Per l’occasione in Polonia sono previsti grandi festeggiamenti, cui sono stati invitati numerosi numerosi capi di stato.


 Inoltre, al Palazzo presidenziale, sarà inaugurata una grande una mostra dedicata a Tadeusz Mazowiecki dal titolo “Spegnere il sistema”. In tal modo l’inaugurazione del Giardino e la memoria dei Giusti verranno inseriti all’interno delle celebrazioni della fine dei regimi comunisti in Europa.


Per l’apertura del Giardino sono state individuate sei figure, che per la loro vita, per la loro origine e per il contesto in cui hanno operato indicano il carattere universale che si vuol dare al Giardino: Tadeusz Mazowiecki, per la fedeltà alla verità con cui ha difeso l’uomo nel periodo comunista; Jan Karski, l’uomo che cercò invano di informare i potenti della terra di quanto stava accadendo nei campi di sterminio nazisti; Marek Edelmann, il capo dell’insurrezione del Ghetto di Varsavia e uno dei fondatori di Solidarność; Antonia Locatelli, che venne assassinata perché aveva dato l’allarme su quanto stava accadendo in Ruanda salvando almeno 300 persone di etnia tutsi; Anna Politkowskaja, uccisa per i suoi coraggiosi articoli di denuncia delle violazioni dei diritti umani nella Russia di Putin e in Cecenia, ed infine Magda Grodzka – Guzkowska, scomparsa il 6 gennaio scorso, riconosciuta da Yad Vashem Giusta fra le Nazioni e definita “l’angelo che salvò la gente del Ghetto”, una figura ancora poco nota. Infatti uno dei criteri che il Comitato si è dato è quello di onorare, accanto a quelle universalmente note, anche figure ancora poco famose e studiate, così che quanti più esempi di uomini e donne che hanno scelto il bene possano essere portati luce ed uscire da un cono d’ombra che spesso li condanna alla dimenticanza.

A questo proposito si è deciso di preparare materiali educativi e divulgativi sulle figure scelte, così nel periodo che intercorre tra il 6 marzo e il 5 giugno le scuole possano organizzare seminari, incontri, video, o laboratori con gli studenti, perché non vada perso nulla del valore educativo del Giardino, soprattutto per le giovani generazioni.

Al termine dei lavori il Comitato ha deciso di cambiare il proprio nome da “Comitato Onorario per le celebrazioni della Giornata dei Giusti” in “Comitato per il Giardino dei Giusti di Varsavia”, poiché d’ora in poi le celebrazioni del 6 marzo saranno indissolubilmente legate alla cura e all’implementazione del Giardino, e il Comitato non intende più essere un organismo “onorario”, ma un organo attivo a tutti gli effetti, in cui ogni membro si sente chiamato in causa in prima persona per diffondere ed approfondire la memoria del bene nell’ambito in cui opera. 

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