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“30 Days for Freedom”

storie di giornalisti perseguitati

Il 3 maggio è un giorno per celebrare le libertà di stampa duramente conquistate, ma anche per riconoscere quanto fragili siano ancora queste vittorie.

Comincia così il comunicato di WAN-IFRA (World Association of Newspapers and News Publishers), l’associazione che riunisce i giornali e le pubblicazioni mondiali - circa 15 mila siti online e più di 3mila compagnie in 120 Paesi - che lancia la campagna “30 Days for Freedom”.

Ogni giorno, dal 4 aprile fino al 3 maggio, l’associazione segnala la figura di un reporter, un giornalista, un blogger, un fotografo, un operatore del mondo dell’informazione, che è detenuto o perseguitato per il suo lavoro e per la sua lotta per la libertà di stampa.

“Dove il potere mente - scrive WAN-IFRA - ci sono persone che cercano di controllare o influenzare la stampa. Per sua natura, l’informazione liberà è incontrollabile, in grado di parlare senza filtri con l’opinione pubblica. Per questo è costantemente sotto attacco.”

WAN-IFRA accende i riflettori anche sull’universo dei blog e dei social network, strumenti che, soprattutto nei Paesi autoritari in cui la stampa è controllata dal governo centrale, permettono la circolazione delle informazioni e la diffusione del dissenso contro i regimi.
La censura non fa quindi discriminazione tra piattaforme editoriali. Le prigioni "ospitano" chiunque si ponga contro il potere, indipendentemente dal mezzo che utilizza.

L’intimidazione e l’arresto, tuttavia, purtroppo non sono i soli strumenti utilizzati dai regimi per censurare la stampa libera e per impedire ai giornalisti di fare il loro lavoro. Casi come quelli di Anna Politkovskaja e Hrant Dink, entrambi Giusti al Giardino di Milano, ci ricordano che spesso i reporter pagano anche con la vita il loro tentativo di difendere la memoria e la verità.

Gariwo aderisce quindi alla campagna di WAN-IFRA - presente anche su Twitter, con l’hashtag #FreethePress - attraverso la segnalazione delle storie dei giornalisti che sono stati arrestati, torturati o uccisi a causa della loro battaglia per la libertà di informazione.

“Ovunque viviate, qualsiasi cosa facciate, fermatevi per un momento e riflettete su che tipo di società vorreste di fronte a voi”.

Nel box approfondimenti i link alle biografie dei reporter segnalati da WAN-IFRA (in lingua inglese)

10 aprile 2014

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