Gariwo
https://it.gariwo.net/magazine/diritti-umani-e-crimini-contro-lumanita/non-c-e-differenza-tra-sangue-e-sangue-11291.html
Gariwo Magazine

"Non c'è differenza tra sangue e sangue"

le reazioni all'omicidio dei ragazzi israeliani

“Non sappiamo esattamente cosa sia successo da un giorno all’altro a Gerusalemme est. La polizia sta indagando. Ma se ne deriva che un giovane arabo è stato ucciso per ragioni nazionalistiche, questo è terribile e scioccante. Non c’è alcuna differenza tra sangue e sangue. Un omicidio è un omicidio, non importa quale sia l’età o la nazionalità della vittima. Non c’è giustificazione, perdono o redenzione per un tale omicidio”.

Con questa dichiarazione i familiari di Naftali Yaakov Frenkel, il ragazzo israeliano ucciso a Hebron insieme a Eyal Yifrah e Gil-Ad Shayer, hanno commentato la notizia dell’omicidio di un giovane palestinese del campo profughi di Shuaffat.

Intanto in Israele sono in programma alcune iniziative per invitare a fermare le violenze che si sono scatenate all'indomani dei funerali dei tre ragazzi rapiti.

Per questa sera è prevista una manifestazione, organizzata da Peace Now, per dire basta alla vendetta e invocare una nuova leadership in grado di “offrire speranza in opposizione all’estremismo”. Diversi membri del Parlamento hanno annunciato la loro presenza alla dimostrazione, che avrà luogo nella Piazza Habimah di Tel Aviv.
“Gli eventi degli scorsi giorni - si legge sulla pagina Facebook dell’iniziativa - ci chiedono un chiaro e forte appello contro la violenza, contro l’estremismo e il continuo spargimento di sangue”.

Una simile dimostrazione si era già svolta mercoledì sera, organizzata dal Tag Meir Forum, un gruppo che si occupa di combattere l’odio contro la popolazione araba. All’iniziativa, che ha visto gli interventi di alcuni membri dell’opposizione israeliana, hanno partecipato anche numerosi studenti e giovani attivisti, uniti sotto uno striscione con la scritta “Siamo in lutto, ma non ci vendichiamo”.

Tali manifestazioni sono state organizzate in risposta alle dimostrazioni dell’estrema destra israeliana che, subito dopo i funerali dei tre ragazzi, spingevano a una caccia ai palestinesi attraverso slogan come “Morte agli arabi” e “No arabi, no attacchi terroristici”. Dimostrazioni terminate con l’intervento della polizia israeliana e l’arresto di 47 persone.

3 luglio 2014

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Contenuti correlati