Oltre 50 morti, tra cui molti giovani e bambini, e una sessantina di feriti. È il bilancio dell’ultima strage di civili avvenuta in Afghanistan. Un attentatore suicida si è fatto esplodere mentre era in corso una partita di pallavolo nel distretto di Yahyakhail, nella provincia orientale di Paktika.
L’attacco non è ancora stato rivendicato, ma i commentatori sono unanimi nel condannare i talebani e i gruppi loro alleati operanti nell’area, direttamente collegata con le province pachistane dove i jihadisti sono particolarmente attivi.
Nel Paese, che ha da poco sperimentato un tentativo di mediazione tra le parti al termine delle elezioni presidenziali, non è mai scomparso il timore per attentati contro i civili. L’ultimo attacco di grandi proporzioni risaliva fino a ieri al 15 luglio scorso, quando - sempre nella provincia di Paktika - 90 persone erano rimaste uccise per una bomba esplosa in un mercato.
Nell’ultimo periodo si è intensificata l’offensiva talebana contro il governo di unità nazionale guidato da Ashraf Ghani, all’ombra del graduale ritiro delle truppe Nato. Secondo le Nazioni Unite, il 2014 è stato uno degli anni più sanguinosi in Afghanistan, con quasi 5 mila vittime accertate solo da gennaio a giugno.