Gariwo
QR-code
https://it.gariwo.net/giusti/resistenza-al-fondamentalismo/non-si-uccide-in-nome-di-dio-12044.html
Gariwo

"Non si uccide in nome di Dio"

laici e religiosi condannano il terrorismo

La copertina del "Charlie Hebdo" dei sopravvissuti

La copertina del "Charlie Hebdo" dei sopravvissuti

Come già dopo l'11 settembre, è il momento in cui ci si interroga: è l'Islam in quanto tale pericoloso? È più pericolosa la tentazione degli "scontri di civiltà", che potrebbe farci sprofondare in nuove guerre dagli esiti incerti e probabilmente nefasti? 

Da più parti, come ha sottolineato anche il rabbino Giuseppe Laras il 13 gennaio sul Corriere della Sera, si ricordano le difficoltà del mondo musulmano ad accettare la laicità, la cittadinanza politica in luogo di quella religiosa, la libertà di coscienza, di critica e di satira. 

Lo hanno fatto anche gli stessi musulmani. Un capo di Stato come l'egiziano Al-Sisi, nel suo discorso all'università Al Azhar, ha pubblicamente condannato l'ideologia islamista, chiedendo a un pubblico di funzionari e chierici musulmani se per caso, continuando a ritenere valide certe impostazioni non si rischia che i musulmani si schierino "contro 7 miliardi di abitanti del mondo, per ucciderli tutti e poi.. restare soli?". Qualcuno per questa coraggiosa presa di posizione ha già chiesto di assegnare il prossimo premio Nobel per la pace al Presidente egiziano, il cui governo tuttavia si è macchiato di feroci repressioni del dissenso. 

Si sono poi schierati contro le stragi di Parigi anche gli imam di Francia, che hanno condannato il terrorismo nelle loro prediche e hanno domandato pubblicamente ai fedeli di "dissociarsi" dagli atti di terrorismo. 

Un quadro diverso presenta l'Islam tedesco, ora a faccia a faccia con i movimenti Pegida e Legida, che da Dresda e Lipsia minacciano di riproporre un nazionalismo acceso anti-immigrati. Si tratta di movimenti aggressivi, i cui acronimi significano "Partito (di Lipsia nel caso del Legida) degli europei contro l'islamizzazione dell'Occidente" e le cui piattaforme sono giudicate pericolose quasi quanto il nazismo. 

Fortunatamente contro i loro cortei da 20.000 persone sono scesi in piazza oltre 100.000 tedeschi, in testa le associazioni islamiche che hanno ricevuto anche la solidarietà di Angela Merkel. Il Presidente del Consiglio tedesco delle comunità islamiche Aiman Mazyek, insieme con alti rappresentanti delle Chiese cattoliche e del mondo ebraico germanico hanno poi sottoscritto l'appello "In nome di Dio non si deve uccidere", per poi promuovere la preghiera di "ogni cristiano, ebreo e musulmano nei loro giorni e luoghi santi, per la comprensione, la pace e la libertà".   

Negli Stati Uniti erano giorni di lutto per i musulmani, che hanno perso in questo periodo il 79 enne leader Maher Hatouth, il quale dopo l'11 settembre aveva faticosamente mediato tra gli islamici e il mondo politico e numerose fasce della società americani divenuti ostili all'Islam in seguito agli attentati alle Torri Gemelle. 

Zygmunt Bauman sottolinea un'importante differenza tra quei giorni e il momento attuale, tra un attentato che mirava a colpire il più possibile e un assalto all'arma bianca che ha quasi il sapore di una "vendetta privata" contro le matite acuminate dei vignettisti del "Charlie". 

Di certo la sensibilità di Obama è diversa da quella delle Amministrazioni precedenti. L'attuale inquilino della Casa Bianca sta cercando di smantellare le prigioni dell'antiterrorismo e trovare una via d'uscita dai dilanianti conflitti in Iraq, Afghanistan e ora Siria. Cerca di non scontentare Israele, di muoversi all'interno di una grande coalizione, di non entrare in guerra e di far uscire gli Stati Uniti dai pantani in cui si erano cacciati in passato. Ma davanti all'esasperazione dei conflitti sociali, alle tensioni tra Paesi le cui politiche sono sempre più divergenti, al disagio, se non dolore, delle comunità ebraiche occidentali, per quanto tempo durerà questo tentativo disperato di fare la pace a tutti i costi?   

Non perderti le storie dei Giusti e della memoria del Bene

Una volta al mese riceverai una selezione a cura della redazione di Gariwo degli articoli ed iniziative più interessanti. Per iscriverti compila i campi sottostanti e clicca su iscrizione.




Grazie per aver dato la tua adesione!

Contenuti correlati