Nei Balcani occidentali la pretesa congruenza fra luogo e cultura, caparbiamente perseguita con la costruzione di unità statuali etnicamente omogenee, rappresentò più che altrove un’illusione senza speranza.
Al confliggere di obiettivi nazionalistici contrastanti, di visoni geopolitiche incapaci di uscire dalla “trappola territoriale” di cui sono prigioniere da oltre un secolo, di costruzioni e ricostruzioni di “Alterità” comode da sottomettere, o facili da demonizzare, sono dedicati i saggi presenti nel volume, che si propongono, da un lato di ripercorrere gli eventi storici recenti, dall’altro di offrire linee interpretative che consentano di fornire un quadro alternativo rispetto ai facili stereotipi della “violenza” e del “primitivismo”.