Cristianità di “frontiera”, collocata geograficamente tra “due continenti e tre mondi”, circondata da contesti religiosi in netta preponderanza non cristiani, la spiritualità armena non cessa di esistere, e continuare anzi a vivere anche attraverso l’esperienza diasporica di un popolo, che, pur se disperso, non perde mai la propria cultura e identità millenaria.