l Tribunale internazionale per il Ruanda ha condannato l'ex Ministro ruandese della condizione femminile Pauline Nyiramasuhuko all'ergastolo per genocidio e stupro. Si tratta della prima donna ruandese dichiarata colpevole di genocidio, ma non della prima donna giudicata da questa corte.
L'ex Ministro, insieme con il figlio e quattro gerarchi, organizzò massacri e violenze sessuali contro donne e ragazze durante il genocidio del 1994. Inoltre partecipò attivamente all'istituzione delle milizie incaricate di sterminare i Tutsi.
I crimini furono commessi per lo più nella regione di Butare, un tempo abitata sia dagli Hutu che dai Tutsi e dove pertanto si registrarono episodi di resistenza. Il governo di cui la Nyiramasuhuko faceva parte allontanò un ufficiale che si opponeva al genocidio. L'uomo in seguito sparì senza lasciare traccia.
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