Migliaia di persone hanno accompagnato il feretro di Václav Havel, anima della dissidenza sotto il comunismo e primo Presidente della Repubblica Ceca. Molti hanno applaudito il passaggio delle sue spoglie, che sono state portate al Castello come è accaduto con i re e gli imperatori in millenni di storia. Numerose le persone vestite di nero.
Jaroslav Mino, che è venuto dalla Slovacchia orientale per dare l'ultimo saluto a Havel, ha commentato: "Havel è stato un modello di uomo che aspirava a vivere in armonia con la propria coscienza interiore e non aveva paura di soffrire per questo".
Del corteo fa parte anche Martina Smith, assistente del leader di Carta '77 durante gli anni '90, che ha dichiarato: "Per me è un fatto personale, ho voluto salutarlo e accompagnarlo nel suo ultimo viaggio".
Giunta al Castello la bara è stata avvolta nella bandiera ceca e sistemata sullo stesso carro a sei cavalli che trasportò la bara di Tomas Garrigue Masaryk, il primo Presidente della Cecoslovacchia nel 1918. L'attuale Presidente ceco, Václav Klaus, ha ricordato Havel come "un uomo dalla personalità notevole" e "una persona dalle opinioni salde cui il popolo aveva affidato le proprie speranze".