Nemmeno il pianto in Corea del Nord è una libera scelta. Si sono appena celebrate le esequie del dittatore Kim-Jong-il e tutti i cittadini sono stati costretti a scendere in piazza e a piangere calde lacrime nel modo più realistico possibile. Sulle tv di tutto il mondo sono rimbalzate le immagini della folla oceanica che si disperava per la sua scomparsa.
Ora un webmagazine di opposizione, The Daily NK, che ha la sede in Corea del Sud, annuncia che coloro che hanno disertato le celebrazioni del lutto nazionale per il "Caro leader" sarà punito con almeno sei mesi di reclusione nei Gulag.