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Cerimonia del Premio Duško Kondor 2012

organizzata da Gariwo Sarajevo

Duško Kondor (fonte Gariwo Sarajevo)

Duško Kondor (fonte Gariwo Sarajevo)

Anche quest'anno l'Organizzazione non Governativa fondata da Svetlana Broz premia le figure di coraggio civile della pulizia etnica nella ex Jugoslavia. 

Il premio è dedicato all'insegnante e collaboratore di Gariwo Duško Kondor, assassinato nel 2007 per impedirgli di testimoniare su un massacro di musulmani di cui era stato testimone durante la guerra. 


Su 31 candidature pervenute la Giuria internazionale del Premio ha scelto le seguenti: 


- l'insieme dei cittadini di Sarajevo che sono vissuti, sono stati feriti, sono stati uccisi o sono deceduti durante l'assedio della città bosniaca dal 6 aprile 1992 al 29 febbraio 1996; 


- Nedeljko Neđo Galić (postumamente). Sapendo che ricevere una telefonata dall'estero era l'unico modo di uscire dall'Eliodromo di Sarajevo usato come campo di concentramento, con finte chiamate questo artista di Ljubuški fece rilasciare oltre 1000 persone, salvandone molte da morte certa. Gridò ai persecutori degli altri gruppi etnici: "Non potete fare questo, è un crimine! e, una volta espatriato a Praga per il rifiuto di vivere in un Paese "ripulito etnicamente", chiese sempre che fosse riconosciuta la volontarietà della sua emigrazione e di non essere confuso con un rifugiato. È morto nella sua città natale nel 2010; 


- Matija Stević diede rifugio e cibo ai perseguitati etnici, salvò una ragazza dallo stupro etnico e redasse il volume The Rules of Army Conduct in War in accordance with the Geneva conventions e ne pretese il rispetto da parte dei militari della Republika Sprska. 


- Budimir Budo Koprivica. Rischiò la vita per proteggere la vita e i beni dei vicini di casa di etnia e religione diversa a Mostar. Nell'aprile 1992 salvò due vicine, madre e figlia, dallo stupro etnico e lasciò loro la sua casa in Dalmazia come rifugio. Dopo la guerra fu uno dei primi a tornare a Mostar e incoraggiò gli altri a fare altrettanto. 


La menzione per l'affermazione del coraggio civile 


Viktor Ivančic, un famoso giornalista di etnia croata, viene insignito della menzione per l'affermazione del coraggio civile,  per aver denunciato nelle pagine del quotidiano Feral Tribune la guerra, i crimini, le violenze commesse dalle varie parti e aver promosso con i suoi libri e articoli la pace, la tolleranza e la cooperazione tra gli Stati e i popoli che componevano la Jugoslavia e questo anche quando sul suo giornale venivano lanciate bombe e i reporter venivano intimiditi e denunciati. Inoltre ha scritto coerentemente contro il crimine organizzato ed è sempre rimasto un professionista ineccepibile anche nelle situazioni più estreme.  

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