Il Tribunale ONU per il Ruanda con sede in Tanzania per la prima volta ha deferito un giudizio ai magistrati di Kigali. Si tratta del processo a carico del pastore Jean-Bosco Uwunkindi, accusato di avere fatto uccidere i tutsi e gli hutu moderati che si erano rifugiati nella sua chiesa a Kanzenze, appena fuori la capitale ruandese. Sono stati finora ritrovati circa 2000 cadaveri.
Uwunkindi era stato ufficialmente indagato nel 2001 e arrestato lo scorso anno mentre entrava in Uganda dal Congo. Fino a quel momento era stato uno degli 11 massimi ricercati dalla Corte di Arusha.
La Corte penale internazionale per il Ruanda, istituita nel 1994 a genocidio appena concluso, dovrebbe terminare il suo mandato nel 2014, quando i processi ancora in corso dovrebbero essere trasferiti ai giudici nazionali. Uwunkindi è accusato di essere uno dei massimi responsabili del genocidio che costò la vita a oltre un milione di tutsi e hutu moderati.
L'infermiera ruandese Yolande Mukagasana, appena riconosciuta Giusta con una cerimonia pubblica al Giardino dei Giusti di Milano, ha dichiarato a Gariwo: "È la prima volta che un imputato per il genocidio del Ruanda viene giudicato dallo stesso Paese dove è stato commesso il genocidio. Questo è molto importante per le vittime. Attendiamo ancora il trasferimento degli archivi, che suscita delle forti resistenze, ma la lotta per la verità e la giustizia continua".