Il giornalista messicano Marco Antonio Ávila García, 39 anni, è stato rapito, torturato e ucciso. Il suo corpo è stato rinvenuto qualche giorno fa, lo scorso 18 maggio.
Il cadavere era infilato in un sacco di plastica e abbandonato a lato di una superstrada vicino al porto di Guaymas, a un centinaio di km da Ciudad Obregon, da cui era stato rapito il giorno precedente, mentre si trovava in un autolavaggio. Secondo alcuni testimoni - come riferisce Reporter Senza Frontiere - alcuni uomini hanno domandato se si trattasse proprio del giornalista e poi lo hanno caricato su un furgone. Il giornalista sarebbe morto strangolato, accanto è stata trovata una nota firmata da un cartello della droga.
Da quindici anni Marco Antonio Ávila Garcia si occupava di fatti di cronaca per i quotidiani El Regional de Sonora e Diario Sonora de la Tarde. Recentemente aveva pubblicato alcune note su alcune operazioni anti-narcotraffico portate a termine proprio a Ciudad Obregon.
Avila è il quinto giornalista ucciso in un mese per ragioni molto probabilmente connesse al suo lavoro. Questo clima di violenza si verifica a ridosso delle elezioni presidenziali, fissate per il prossimo 1 luglio.