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Una bambina in Siberia

i ricordi di Gulnara Sharafutdinova

Gulnara, scrittrice e poetessa, era una bambina quando la sua famiglia sceglie di trasferirsi in  Siberia, negli anni '70, dove gli stipendi erano più alti, si andava in pensione prima e si avevano ferie più lunghe.  L'Urss concedeva queste agevolazioni a chi sceglieva di abitare questo luogo inospitale per favorire lo sviluppo di una regione ricca di risorse energetiche.

Oggi Gulnara è una donna, vive in Italia.  Un quadro che raffigura questa terra desolata le riporta alla memoria i ricordi di quel periodo della vita: la desolazione della palude, la scarsità di cibo, la nostalgia per la città che aveva abbandonato.


"I negozi, sembravano vuoti con pochi e limitati prodotti. Non si trovava latte, crema di yogurt (è alla base della cucina russa), ricotta, gelato. Gelato proprio non esisteva, per questo mi rattristavo. Ricotta e crema di yogurt li portavano così raramente che non avevamo la possibilità di comprarle. Per comperare il latte, dovevamo fare una lunga fila che poteva durare anche cinque ore, iniziava da fuori del negozio anche con il gelo. Queste file le facevo io, perché mamma e papà erano al lavoro, e spesso in inverno portavo il latte a casa con piccoli frammenti di ghiaccio. Ricordo, che, assaggiando per la prima volta il latte, ho detto: “Mamma, perché è così cattivo? Io non lo posso bere”, “Devi berlo, è buono, solo lo fanno in polvere”, “Latte in polvere? Ma il latte viene dalla mucca!” (...).


I frutti erano quasi un sogno, ma mamma riusciva a comperare per me e la mia sorellina a Capodanno un po’ di arance, mele, che venivano vendute poco. Lei portava questi frutti con cura, mettendoli in tre federe, per non farli congelare per la strada, e quando le apriva, ne usciva un meraviglioso profumo che riempiva tutto l’appartamento... Io aspettavo il momento in cui mamma mi avrebbe dato un frutto. Questo profumo per me in tutta la mia vita è rimasto come profumo di festa… Profumo dolce e fresco". 


Leggi tutto il racconto nel box a  fondo pagina.

31 maggio 2012

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