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Oggi a Mosca il corteo dell'opposizione

contro repressione e corruzione

Al via nella capitale russa la manifestazione dei dissidenti contro Putin. Il corteo è indetto un giorno dopo la perquisizione degli appartamenti dei principali avversari del Presidente, tra cui il blogger Alexei Navalny. Molti di loro devono presentarsi in Questura per essere interrogati e probabilmente non saranno presenti alla marcia.

La settimana scorsa Vladimir Putin ha controfirmato un provvedimento che stabilisce pesanti multe per chi viola le leggi che regolano le proteste. Pensata ufficialmente per punire chi si dà ad atti violenti durante i cortei, in realtà la misura legislativa colpisce non solo i partecipanti a cortei non autorizzati, ma indirettamente anche chiunque voglia organizzarne di autorizzati. 


Putin come Stalin?


Poco prima del corteo i siti web dell'opposizione sono stati attaccati dagli hacker. I blogger russi rimasti online non esitano a paragonare i metodi di Putin a quelli di Stalin negli anni '30. Infatti continuano non solo le pressioni, ma anche le violenze e perfino gli omicidi di oppositori. 


Il caso più recente è quello di Yevgeny Dushko, sindaco della città di Sergiev Posad. Spesso il suo Comune aveva difficoltà a saldare i conti e finiva privo delle forniture dei servizi essenziali. Dushko, 35 anni, dopo 4 mesi dalla sua elezione scopre un'appropriazione indebita dalle casse della Municipalità. 


È il 22 luglio 2011 quando esce la mattina per recarsi nel suo ufficio. La sera prima il Sindaco ha denunciato gli ammanchi in tv. Un uomo si avvicina alla sua auto e lo fredda con sei colpi: alla testa, al cuore, al fegato. "Ha lottato contro il sistema russo, ma è stato sopraffatto", ha dichiarato il padre, Anatoly Dushko, al Washington Post


Il sistema russo: corruzione e violazioni dei diritti


Sergiev Posad sta diventando un simbolo della lotta dell'opposizione russa. È una città importante perché è la sede del Patriarcato della Chiesa ortodossa, ma secondo il giornale americano sarebbe completamente bloccata dal malaffare dilagante. Il sindaco attuale non riuscirebbe a governare perché i funzionari di fatto risponderebbero a un potente locale non eletto, legato alla criminalità organizzata. 


Anatoly Dushko aveva scritto invano al Presidente Medvedev per chiedere giustizia, sostenuto da gruppi locali allarmati dalla violenza e dal dissesto dei conti pubblici di Sergiev Posad. Chi aiutava il padre del sindaco ucciso nella sua causa per la giustizia in Russia è stato arrestato nei giorni dei funerali di Yevgeny. Sul caso è caduta una coltre di silenzio.  

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