Almeno 5 persone sono rimaste uccise nel conflitto interreligioso in atto nel Paese africano. Il picco di tensione sarebbe stato causato da SMS che annunciavano "senza fondamento" attacchi e controattacchi nelle vie della città settentrionale di Kaduna.
Malgrado il coprifuoco imposto dopo gli attacchi alle chiese cristiane del 17 giugno sono continuati violenze, uccisioni e saccheggi nei quartieri abitati dalle popolazioni haussa e fulani. Secondo il giornale francese Le Monde le ragioni dello scontro in atto nel Paese sarebbero triplici: politiche, sociali e religiose.
Il Boko Haram vuole una guerra di religione?
La setta di islamisti che sta mettendo a ferro e fuoco il nord del Paese è riuscito a creare una profonda divisione in una società dove i musulmani e i cristiani sono pari numericamente e solitamente convivevano. Il suo nome in lingua haussa significa "l'educazione occidentale è un peccato" e il suo fine principale è di instaurare la sharia.
Nel 2004 si trattava di un gruppo di originari del ceto medio o della piccola borghesia colta che avevano abbandonato le famiglie d'origine per il loro progetto fanatico. Oggi il Boko Haram ha legami anche con al Qaeda e ha lanciato un attacco frontale al debole Stato nigeriano.
La condanna della comunità internazionale
In genere la comunità internazionale condanna queste violenze. L'alto commissario ONU per i diritti dell'uomo Navi Pillay ha dichiarato che la setta è responsabile di "crimini contro l'umanità". Gli Stati Uniti dal canto loro starebbero discutendo del problema nigeriano ad alti livelli.
I fondamentalisti musulmani rivendicano una società più tradizionalista, un'economia conforme alla legge islamica e a volte anche l'accesso a risorse come terre dove praticare la pastorizia. I cristiani sarebbero un gruppo più attivo e progredito, colpito anche per il suo dinamismo.