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La revoca della cittadinanza

arma di repressione in Bahrain

Il governo del Bahrain ha revocato la cittadinanza a 31 attivisti, con l'accusa di "minaccia alla sicurezza dello Stato". Fra le persone oggetto di questo provvedimento figurano personalità di primo piano dell'opposizione interna, come Saaed Shehabi, membro del Bahrain Freedom Movement (BFM), Jalal Fairouz, ex parlamentare, e Hasan Mushaima, capo del movimento Haq.


Il Ministro degli Interni ha invocato a tale proposito l'articolo 10 della Legge sulla cittadinanza, che permette al Regno di revocare la cittadinanza a chiunque sia accusato di essere una minaccia per la sicurezza dello Stato.


Il provvedimento ha provocato l'insorgere dei movimenti in difesa dei diritti umani, come la Bahrain Youth Society of Human Rights e il Bahrain Center for Human Rights, che hanno evidenziato la preoccupazione per il trattamento riservato ai manifestanti e agli attivisti politici.
Nel caso specifico inoltre le autorità non hanno fornito prove che dimostrassero il motivo per cui i 31 attivisti si sono visti revocare la cittadinanza.


Il Bahrain è scosso dalle proteste dal febbraio 2011. La popolazione sciita chiede riforme politiche e una maggiore uguaglianza tra le confessioni. Il governo sunnita di Sheik Khalifa bin Salman Khalifa, la cui famiglia governa il paese dal 1971, ha risposto con la repressione, e ha dato inizio a una serie di arresti arbitrari di tutti coloro che hanno partecipato alle manifestazioni o hanno aiutato i dimostranti.

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