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Cinque azioni per il Messico

in una lettera di Human Rights Watch a Peña Nieto

In occasione dell'elezione di Enrique Peña Nieto, Human Rights Watch ha indirizzato al nuovo Presidente messicano una lettera per fare il punto sulla situazione dei diritti umani del Paese, all'indomani della fine dell'era Calderon. 



L'associazione ricorda che il governo precedente non ha risposto delle torture effettuate da polizia ed esercito al fine di ottenere informazioni dai detenuti, né delle sparizioni forzate o delle esecuzioni sommarie che si sono verificate in territorio messicano.




"Mentre questi crimini sono stati commessi durante l'amministrazione del Presidente Calderon, la responsabilità di assicurare che essi vengano correttamente perseguiti non termina con la fine del suo mandato". Human Rights Watch ricorda che le sparizioni forzate, 250mila dal dicembre 2006 a oggi,  sono un crimine continuo, che infligge sofferenza alle famiglie delle vittime finchè il destino delle persone scomparse non viene reso noto. 




L'attenzione è posta anche sulle torture inflitte ai detenuti per ottenere informazioni, in quanto le carceri messicane sono per questo motivo colme di individui imprigionati per crimini che non hanno mai commesso. Il Procuratore Generale Jesus Murillo Karam, appena nominato da Peña Nieto, si è espresso in maniera chiara su questo punto, dichiarando che non ci dovrebbero mai essere persone innocenti in carcere.




Il neoeletto Presidente ha recentemente annunciato di voler "trasformare in realtà i diritti umani custoditi nella Costituzione del Messico", e le lettera di Human Rights Watch individua cinque punti di riflessione per tradurre in atto i propositi del discorso inaugurale.




  • Cosa farà la sua amministrazione con la lista dei 250mila scomparsi durante il periodo Calderon, e come userà queste informazioni per creare un accurato database dei dispersi che conti anche su elementi per identificare le persone scomparse, come il DNA della famiglia
  • Come la sua amministrazione svilupperà protocolli standard per l'applicazione della legge e della giustizia nelle indagini per queste scomparse.
  • Qual'è il piano dell'amministrazione per redigere un registro federale dei corpi non identificati.
  • Quali passi verranno fatti per assicurare il divieto di ottenere prove con la tortura.
  • Quando l'amministrazione proporrà una riforma del Codice della Giustizia Militare che rispetti le regole vincolanti della Corte Interamericana dei Diritti Umani e le recenti decisioni della Corte Suprema Messicana per assicurare che tutte le violazioni dei diritti umani commesse dai soldati contro i civili vengano perseguite dal sistema giuridico civile.




Il Messico, tristemente noto alla comunità internazionale per le violenze causate dai gruppi criminali di narcotrafficanti, è oggi chiamato a impegnarsi per un'agenda che riporti al centro del discorso politico la tutela dei diritti umani, per trasformare in realtà le importanti dichiarazioni di Peña Nieto.

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