Si chiamava Julio Goslar, suonava in una chiesa protestante di Colonia e si oppose ai nazisti. I fanatici della croce uncinata avevano dichiarato guerra alle canzoni natalizie, sostenendo che contenessero troppi riferimenti al mondo ebraico e termini stranieri.
Parole come "alleluja" e "amen" vennero bandite del tutto o sostituite con espressioni "neutre" ma difficili da cantare, come "attraverso gli angeli la parola santa risuona forte da luogo a luogo". Nel 1932 l'esperto biblista Wilhelm Caspari era al lavoro per "degiudaizzare" oltre diecimila canti che avevano sempre allietato le Feste senza dare adito a scontri religiosi o a persecuzioni.
Goslar prese posizione contro Caspari e riuscì perfino a pubblicare alcune tesi contro la sua opera. Per questo fu messo in congedo forzato. Nel 1936 riprovò a varcare la porta di una chiesa con il repertorio classico, di prima del nazismo, ma una parte del presbiterio si dimise in segno di protesta e molti nazisti fanatici minacciarono di irrompere nella chiesa se avesse osato cantare versi come "Sion ode cantare i custodi".
Più tardi Goslar fu messo ai lavori forzati. Nel 1945, dopo un primo rifiuto del presbiterio, fu nuovamente riammesso nella chiesa di Colonia come organista e direttore del coro. Nel 1969 ha ricevuto la croce al merito del Presidente della Repubblica Federale Tedesca.