La denuncia è di Freedom House. L'associazione USA denuncia che da oltre un anno una quarantina di persone appartenenti a 11 organizzazioni non governative langue nelle carceri egiziane in attesa di un processo sempre rimandato.
Il regime di Mubarak aveva cominciato una campagna di denigrazione del lavoro di questi operatori umanitari prima della crisi che ha portato alla deposizione del dittatore. La caccia alle streghe, che sembra simile al provvedimento di Putin in Russia che considera le ONG "agenti stranieri", era culminata a fine 2011 con la perquisizione degli uffici di undici associazioni e l'arresto di 43 impiegati.
La polizia ha sequestrato loro cellulari e ogni altro mezzo di comunicazione, compresi i pc, le cartelle di documenti e ogni altro strumento di lavoro.
In seguito, forse per problemi politici, nessun tribunale è stato più in grado di decidere il da farsi e, se ci sono progressi democratici, questi non hanno riguardato gli operatori detenuti. Né, denuncia ancora Freedom House, la società civile egiziana, che si trova intimorita e penalizzata dalla repressione arbitraria di coloro che si battono per i diritti umani nel Paese.