Yolande Mukagasana, testimone e sopravvissuta al genocidio in Ruanda, ha inviato il messaggio che riportiamo di seguito, in cui annuncia la creazione di GARIRWA, associazione no profit per i Giusti in Ruanda.
Sono molto lieta di annunciare che i Giusti ruandesi sono riconosciuti come Giusti di tutto il mondo, insieme ai Giusti dell’Olocausto e degli altri genocidi definiti tali dalle Nazioni Unite. Il 10 maggio 2012 è stata approvata dal Parlamento europeo la Dichiarazione che istituisce la Giornata europea dei Giusti. Ore, il 6 marzo è un giorno dedicato alla memoria dei giusti nel mondo, compresi i Giusti del Ruanda. È stata una battaglia attenta e accurata, che ha portato a un risultato essenziale.
Purtroppo però non abbiamo vinto contro l’ideologia causata dall’odio reciproco. È come un virus. Un virus non ha un trattamento specifico, non può essere sconfitto combattendo i sintomi del malessere. È nostro dovere anche combattere instancabilmente l’ideologia di odio così come combattiamo un virus. Abbiamo il dovere di combatterla in ogni momento. Alcuni di noi tendono a dimenticare il male, perché si pensa che esso non si possa più ripetere. Bisogna essere vigili, perché questo non è vero: spesso confondiamo i nostri desideri con la realtà.
Quasi 70 anni dopo l’Olocausto, il mondo ha ripetuto spesso “Mai più”, ma possiamo davvero dire che gli ebrei siano in pace oggi? Spesso confondono l’Olocausto con la guerra tra Israele e i Paesi arabi. Quando parliamo dei nostri salvatori, i negazionisti del genocidio contro i tutsi affermano che “le vittime di ieri sono diventate gli esecutori di oggi”, riferendosi alla guerra in Congo e al Ruanda Patriotic Front che fermò il genocidio. Quando vedo come il mondo applaude ogni volta i soldati Alleati che fermarono l’Olocausto, comincio a pensare e sperare che i nostri giusti vengano riconosciuti. L’atto di non riconoscere i Giusti è parte della negazione del genocidio.
Qualcuno pensa che tutti gli hutu che erano in Ruanda nel 1994 hanno preso parte al genocidio. Ma sopravvissuti come me sono la testimonianza del fatto che ci sono stati hutu che si sono rifiutati di cadere nell’ideologia della distruzione e che noi siamo vivi grazie ai loro sforzi e alla loro protezione.
Alcuni pensano che se i tutsi sono stati massacrati è stato perché erano colpevoli di qualcosa. Ma che cosa? Alcuni dicono addirittura che i tutsi sono così arroganti...Come se i bambini tutsi fossero arroganti ancora prima di imparare a parlare.
Spesso tendiamo a dimenticare le resistenze, o a considerare altre vittime. Questo piccolo numero di tutsi eccezionali che hanno combattuto per salvare la loro comunità muoiono invano in questo modo. Hanno compiuto un atto di coraggio e generosità che non deve essere dimenticato. Non sono scappati, ma hanno combattuto. Hanno cercato di salvare altri prima che loro stessi. Questa azione eccezionale merita un riconoscimento eccezionale. Questo atto di coraggio merita di essere ricordato con un segno indelebile. È un atto che sarà ereditato dalle future generazioni ruandesi, un atto di generosità che ci è stato offerto per aiutare a salvare altre vite.
Tutto questo mi fa pensare al ruolo dei Giusti durante e dopo il genocidio in Ruanda. Il giusti valore deve essere sottolineato. Gli assassini del genocidio non apprezzano i Giusti, perché questi hanno evidenziato il crimine e i criminali.
Il 6 marzo, ogni anno, i Giusti del Ruanda troveranno il loro posto nella storia mondiale. Siate orgogliosi di loro e del nostro Paese, il Ruanda.
Per questo motivo abbiamo creato GARIRWA (Giardino dei Giusti del Ruanda), una associazione no profit per i Giusti in Ruanda che presentiamo ai ruandesi e a tutto il mondo proprio in questa giornata, il 6 marzo 2013.
Yolande Mukagasana