Terrore in Grecia. Il 25 aprile il gruppo di estrema destra Alba dorata ha assaltato un ospedale e minaccia di ripetere l'operazione sabato prossimo. I militanti sono entrati in azione con fotografi al seguito terrorizzando i degenti e insistendo fortemente con il personale medico perché contribuisse alla raccolta di sangue, medicinali e alimenti "da destinare ai cittadini greci indigenti".
La società greca sta cercando a tutti i livelli di reagire all'avanzata dei neonazisti. Sempre giovedi scorso infatti il Parlamento chiedeva i danni di guerra "al regime nazista, a cui il partito si ispira ufficialmente, definendolo un mentore ideologico". I sindacati dei medici e degli infermieri non hanno perso tempo a condannare l'occupazione, dichiarando: "Se provano a entrare un'altra volta in questo nosocomio, mangeranno legno".
Tuttavia la situazione è tutt'altro che semplice. Da anni la Germania mostra di considerarsi ormai emancipata dal suo passato e ha spesso rifiutato di pagare i risarcimenti, aiutata in questo anche da norme predisposte nel dopoguerra per evitare il ripetersi una situazione come quella seguita alla prima guerra mondiale, quando Berlino era stata penalizzata dalle riparazioni belliche fino al punto tale da innescare la feroce risposta ultranazionalista del nazismo.
Alba Dorata dal canto suo ha organizzato un'altra "raccolta sangue per soli cittadini ellenici per sabato prossimo". Ci auguriamo che la protesta unanime del mondo medico serva a dissuaderli. Il comitato dei lavoratori dell'ospedale di Nikea, oggetto dell'attacco, fa sapere che: "La salute è un bene pubblico inalienabile rivolto a tutta la società e nessun nostalgico di Auschwitz può discutere di questo". È stato richiesto anche un intervento del Ministero della Salute, affinché "eviti che la strumentalizzazione ideologica e politica si mescoli alle donazioni di sangue".