Giovanni Palatucci
Il dibattito su Giovanni Palatucci è destinato a non esaurirsi, almeno per il momento.
Dopo le polemiche accese dalla ricerca del Centro Primo Levi di New York, giunte anche sulle pagine del New York Times, la discussione si arricchisce della testimonianza della figlia di due ebrei salvati da Palatucci.
"Io so solo una cosa - ha dichiarato Renata Conforty, 71 anni - Palatucci salvò mio padre e mia madre. Che assicurò loro in due occasioni documenti che impedirono il loro internamento nei campi di sterminio".
Dal Corriere della Sera emergono i dettagli dell'incontro della famiglia Conforty con Palatucci, evento già conosciuto dagli storici. Dopo un viaggio da Zagabria a Ogulin - nella zona occupata dagli italiani - Salvator Conforty e Olga Hamburger vennero portati illegalmente a Fiume dal tenente colonnello Antonio Bertone, che voleva salvarli dalle persecuzioni. Qui Bertone li affidò a Palatucci, che non solo fece dormire la coppia nella soffitta della questura, ma fornì loro documenti falsi.
Nel 1942 il commissario di Fiume aiutò per una seconda volta i Conforty. "Ebbero i documenti che li definivano 'internati liberi' - racconta la figlia Renata - e riuscirono a raggiungere l'Italia, vicino Modena, dove portarono anche i nonni".
La testimonianza della donna arriva in un momento molto delicato, in cui sia Yad Vashem che il Vaticano si stanno avviando a rivedere le rispettive pratiche relative al "Giusto" e al "Beato" Giovanni Palatucci.
Il dibattito sulla vicenda è ancora aperto. Dopo l'articolo di Alessandra Farkas sul Corriere della Sera, Gabriele Nissim, Presidente di Gariwo, Matteo Luigi Napolitano, docente dell'Università Marconi di Roma, Natalia Indrimi del Centro Primo Levi di New York, la storica Anna Foa e altre voci autorevoli sono intervenuti nella discussione.
Nel box approfondimenti gli articoli sul caso Palatucci apparsi di recente sulla stampa italiana e internazionale