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Turchia - Ue: un nuovo capitolo?

in ottobre riprenderanno i negoziati

Mentre proseguono le proteste di Piazza Taksim, la Turchia incassa il via libera alla ripresa dei negoziati per l'ingresso nell'Unione europea. La discussione sull'adesione turca doveva aprirsi in questi giorni, ma le manifestazioni contro il premier Erdogan e l'uso della forza contro i dimostranti hanno bloccato i negoziati.

La decisione di sospendere il dibattito era stata fortemente voluta dalla Germania, Paese leader dell'Unione con una grande percentuale di immigrti turchi, per il timore che il governo di Erdogan avesse preso una via autoritaria e antidemocratica contraria ai principi europei.

La discussione riprenderà a ottobre, quando verrà rilascito un rapporto sullo stato di salute della democrazia turca. Ancora una volta, l'Unione è arrivata divisa al momento della decisione.
"Da un lato non possiamo fare finta che il dibattito europeo avvenga senza considerare un certo contesto, come se non fossero mai esistiti gli episodi dei giorni passati - ha dichiarato Guido Westerwelle, Ministro degli Esteri tedesco - Dall'altro dobbiamo verificare che il nostro interesse comune, strategico e di lungo termine sia confermato".

I negoziati per l'ingresso della Turchia in Europa sono iniziati nel 2005 e hanno suscitato grandi polemiche. Una delle questioni principali è stata la preoccupazione di integrare nell'Europa cristiana un Paese di 74 milioni di persone a maggioranza musulmana.

Inizialmente Ankara desiderava ottenere la membership europea, nella speranza di raggiungere benefici economici e politici. Dopo anni di tentennamenti da parte degli Stati dell'Unione - Germania e Francia in primis - tuttavia, il premier Erdogan ha voltato lo sguardo verso la costruzione di un'egemonia regionale mediorientale piuttosto che europea (pur lasciando aperto il capitolo dell'adesione).

Dopo l'annuncio della ripresa delle trattative nel prossimo autunno, il Ministro degli Esteri turco Ahmet Davutoglu ha minimizzato il ritardo dei negoziati. “Il punto importante è che la decisione sia stata presa e che abbiamo conferma che il capitolo sia aperto- ha dichiarato - E non c‘è possibilità di tornare indietro”.

La gestione delle proteste rischiava di compromettere il delicato percorso, già molto lento: dal 2005 solo un capitolo sui 35 previsti è stato chiuso.

25 giugno 2013

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