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Mohamed Helmy, il primo Giusto arabo

riconosciuto da Yad Vashem

Mohamed Helmy è il primo arabo a essere riconosciuto Giusto tra le Nazioni da Yad Vashem.

Nato a Karhtoum nel 1901, l’uomo si trasferì a Berlino per studiare medicina e trovò impiego all’Istituto Robert Koch. Helmy fu tuttavia licenziato e costretto ad aprire uno studio privato perché, secondo le leggi razziali, era considerato “camita” e non poteva lavorare per il sistema sanitario nazionale tedesco.

Quando iniziarono le deportazioni degli ebrei, Helmy nascose una ragazza - Anna Boros - e la sua famiglia in un capanno di sua proprietà a Buch, vicino a Berlino. Aiutato da Frieda Szturmann, già Giusta tra le Nazioni, l’uomo spostava gli ebrei da un posto all’altro ogni volta che i nazisti si avvicinavano al capanno.

Quando il patrigno di Anna, George Wehr, fu catturato dai tedeschi e sotto tortura rivelò il nascondiglio della sua famiglia, Helmy portò Anna da Frieda Szturmann, riuscendo così a salvarla dalla deportazione.

Dopo la guerra la donna, emigrata negli Stati Uniti, scrisse diverse lettere al Senato di Berlino per ricordare l’opera di salvataggio di Mohamed Helmy e Frieda Szturmann. E proprio grazie al ritrovamento di questi documenti Yad Vashem ha ricostruito la storia di Helmy e gli ha conferito il riconoscimento di Giusto tra le Nazioni.

“Nonostante le differenze culturali e religiose - ha dichiarato Avner Shalev, direttore del Museo - ha onorato i valori più elevati dell’essere umano, pur sapendo di correre un grande pericolo”.

Ora Yad Vashem sta cercando i parenti di Helmy per consegnare loro la medaglia che testimonia il riconoscimento. Martina Voigt, la storica tedesca che ha condotto le ricerche su Helmy, ha scoperto che dopo la guerra l’uomo si è sposato e ha vissuto a Berlino fino alla sua morte, nel 1982. Anche sua moglie si è spenta, nel 1998, e la coppia non ha avuto figli.

Mohamed Helmy è il primo egiziano e il primo arabo a ricevere questo riconoscimento. Nell’elenco dei Giusti tra le Nazioni figurano infatti alcuni musulmani, ma nessun arabo, perché la Germania nazista occupò il Nord Africa per poco tempo e la popolazione locale che soccorse gli ebrei dovette affrontare rischi molto limitati durante quel breve periodo.
Il Giardino dei Giusti di tutto il mondo di Milano, tuttavia, ospita dal 2009 un albero dedicato a un arabo tunisino, Khaled Abdul Wahab, che nascose diversi ebrei nella sua fattoria.

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